BRUNO GIACOSA il Maestro Silenzioso. -La Vinium.

Bruno Giacosa: il Maestro silenzioso




Roma, 10/04/2009

BUON COMPLEANNO BRUNO DA TUTTA LA REDAZIONE!

Bruno Giacosa ha passato la vita a misurarsi con sé stesso in una gara senza pause. Forse per questo non č mai stato un grande comunicatore: quando devi vedertela con un avversario del genere, ne converrete, di tempo per le chiacchiere te ne rimane ben poco. Mentre altri erano intenti a polemizzare o combattere per cause piů o meno nobili, a confrontarsi sui giudizi delle guide, a cercare il consenso della critica, lui era impegnato a pretendere il massimo da sé, dai suoi collaboratori, dalle sue vigne, dai conferitori.
Oggi questo grande vecchio di Langa - siamo sicuri che non se la prenderŕ per la definizione - compie ottant'anni e, dopo essersi lasciato alle spalle un avversario duro come la malattia, continua a puntare al massimo, alla qualitŕ, all'eccellenza. Sempre. Un'ostinazione e un perfezionismo che probabilmente spiegano la "favilla di follia" che a Mario Soldati parve di ravvisare nel suo sguardo nel corso di quella visita che sarebbe diventata uno dei momenti piů celebrati di Vino al Vino. "Mi ricordo bene l'incontro con questo grande scrittore che era venuto per sentire il mio Arneis, un vino che stava per scomparire ma nel quale io credevo molto - ricorda - in seguito nacque tra noi un'amicizia, spesso andavo a Tellaro per portargli un po' di bottiglie, era un buon pretesto per passare del tempo assieme. Di personaggi cosě non ne ho mai piů trovati".
Oggi Soldati non c'č piů ("Se ne č andato a novant'anni passati, ma a me č sembrato troppo presto lo stesso"), mentre l'Arneis gode di un inaspettato successo, attribuibile in larga parte all'intuizione del produttore di Neive. Una dimostrazione del suo talento da négociant: le uve con le quali viene realizzato l'Arneis provengono da vigneti di diversi proprietari nel Roero. Del resto, da vigne non sue Giacosa č stato capace di tirare fuori etichette che sono entrate nel cuore degli appassionati, a cominciare da quel Santo Stefano che rappresenta un riferimento imprescindibile per chi ama il Barbaresco e il nebbiolo in generale. Altre produzioni sono state interrotte, per motivi diversi:
"Il Gallina e il Collina Rionda non li ho piů fatti perché sono sorti disaccordi con i proprietari riguardanti i metodi di lavorazione, il Villero perché si tratta di un vigneto che mi ha sempre lasciato qualche perplessitŕ, almeno parlando della porzione dalla quale io prendevo le uve".
Ma non chiedetegli se rimpiange qualcuno di questi cru in particolare:
"Quando hai due vigne come l'Asili e il Falletto non ti manca proprio niente - sentenzia senza mezzi termini - il primo č l'essenza stessa del Barbaresco, l'unico a permetterti di raggiungere tanta finezza ed eleganza. Il Falletto č invece la massima espressione di Serralunga, che rappresenta il non plus ultra per il Barolo".
Vigneti che hanno consentito a Giacosa di esprimersi come nessun altro a livelli assoluti tanto sul Barolo quanto sul Barbaresco. I meriti del vinificatore? Secondari, perché "Se non hai i vigneti giusti l'eccellenza non la raggiungi, nemmeno se sei il piů bravo di tutti".
Un'affermazione quasi scontata, non fosse che per lui le vigne davvero buone sono pochissime anche in Langa, dove a suo parere "Sono spuntati cru dovunque, anche in zone che secondo me non avrebbero dovuto neppure essere incluse nelle denominazioni".

Parla e compare molto poco, Bruno Giacosa, ma segue con curiositŕ e attenzione quanto gli accade attorno. I suoi sono pareri netti, immediati: vede una stampa di settore troppo affaccendata nelle polemiche e non all'altezza di alcuni esempi esteri, non č intimorito dai tentativi di omologazione perché considera quella dei modelli imposti dal mercato internazionale una strada senza futuro, ha molta fiducia nelle tecnologie - a patto che rispettino vitigno e territorio - e nei giovani viticoltori, che vede in generale preparati e appassionati. E' convinto che gli stranieri spesso siano piů competenti degli italiani, ma anche che nessuno - francesi inclusi - sia in grado di realizzare vini all'altezza dei nostri.
Il Maestro guarda con molta fiducia anche al futuro della sua azienda, nella quale č giŕ in atto da tempo un cambio generazionale che desta preoccupazione negli estimatori di vini leggendari come l'Asili, il Rabajŕ e il Falletto. A procurare le maggiori perplessitŕ sono la figura di sua figlia Bruna, ritenuta da molti inadeguata a ricoprire il ruolo del padre, e il recente avvicendamento che ha visto Giorgio Lavagna subentrare a Dante Scaglione come enologo. Giacosa, invece, č certo di aver messo l'azienda in ottime mani: del resto a indicare il nome di Lavagna per la successione di Scaglione - il quale ha abbandonato per ragioni di incompatibilitŕ caratteriale con sua figlia, come ci ha raccontato la stessa Bruna - č stato lui:
"Lo conosco da molto tempo perché suo padre č un mio collaboratore da trent'anni, ho pensato che meritasse di essere messo alla prova".
Lavagna, 46 anni, č giunto al cospetto di Giacosa dopo ben ventitré anni da Batasiolo; spiega di essere ancora oggi in soggezione e di avere rilevato la maggiore differenza tra le due aziende nel fatto che da Giacosa i tempi sono dettati esclusivamente dal vino, mentre da Batasiolo bisogna inevitabilmente fare i conti con le esigenze del mercato. Bruna si dice pienamente convinta della scelta operata dal padre, parla di Scaglione con estremo rispetto, racconta l'amarezza provata dopo aver letto qualche giudizio quantomeno irriguardoso espresso nei suoi confronti ai tempi dell'addio e sorride quando sente parlare della sua presunta inadeguatezza, spiegando di essere ben conscia delle sue capacitŕ e dei suoi limiti e di essere decisa a seguire la traccia segnata dal padre.
Lui, Bruno Giacosa, l'uomo che da anni fa impazzire gli appassionati di mezzo mondo con le sue etichette rosse, il punto di riferimento imprescindibile per chiunque ami il nebbiolo e la Langa dei grandi vini, guarda a tutto questo con grande serenitŕ, ancora una volta sicuro delle sue scelte. Anzi, č giŕ passato oltre e sta pensando a quel 2007 che segnerŕ - dopo due anni di rinuncia - il ritorno alla Riserva per il Barolo Rocche del Falletto e a quella Vigna Croera di La Morra sulla quale ha deciso di puntare per il futuro. Il Maestro, insomma, continua a fare i conti con sé stesso, sempre alla ricerca di quell'eccellenza che porta alla "sublime inutilitŕ" delle emozioni che solo un grande vino sa regalare. Ecco perché oggi chiunque ami davvero il nebbiolo non puň che riservargli un applauso, un ringraziamento e un caro augurio.

Marco Arturi
m.art@fastwebnet.it



ブルーノ・ジャコーザ 沈黙の巨匠


ローマ、2009.4.10




編集部全員より、お誕生日おめでとう!!!


ブルーノ・ジャコーザは、休むことなく常に自分自身と戦う人生を過ごしてきた人物である。
おそらくこのためだろう、彼は今まで雄弁家になったことがない:
あなたがあなたとは反対の意見を持つ人々とうまく付き合わなくてはならないとき、
会話というものが、ほんの僅かだということを認めるだろう。
他の人々が、素晴らしいワインやそうでないワインに対して論争や反論を繰り広げている時、
ガイドブックの評価に対して比較したり、非難に対する同意を求めたりしているとき、
彼は常に自分自身が、彼の協力者が、彼のブドウ畑が、極限まで登りつめることに一生懸命であった。



今日、このランガの偉大なる老人ーこの呼び方にもう怒ることはないと我々は確信しているがーは、80歳の誕生日を迎え、
病のような重い敵対者を放っておくことに決めてからも、いつでも最上級を、優秀さを、そして最高のワインを目指し続けているのである。常に。



彼の頑固さとプロフェッショナル精神は、きっと、こんな風に言うことができる。
”狂気の閃光”と。
マリオ・ソルダーティ(作家)は、あの最高の瞬間のひとつとなったVino al Vinoでの訪問での出会いで、
彼の視線の中にそれを見いだした。



”よく覚えているよ、この偉大なる作家が自分のアルネイスを味見をしに来たときのことを。


その頃アルネイスは消え行くワインのひとつとなっていて、でも僕はアルネイスをとても信じていたんだけれどね、

そんなことがあって、僕達は友達になったんだ。
よく、ワインを届けにテッラーロまで行ったし、これは一緒に過ごすための口実だったんだけど。
彼は本当に、今まで出会ったことのないような人物だったんだ。”


もうソルダーティはいないけれど、(”彼は90を過ぎてから亡くなったが、僕にとっては早すぎる死だったことには変わりない”とジャコーザは言う

アルネイスにとって予期せぬ出来事に恵まれたことは、ひとりのネイヴェの生産者の直感のおかげだと言えるかもしれない。


ソルダーティのネゴシアンとしての功績の表明は、アルネイスをロエロ地区で育てられたブドウのみを使用することにしたことである。


だがしかし、ジャコーザ以外のロエロの畑のなかでも、愛好家の心の中に入り込んだワインは救い出すことができた。
サント・ステファノから始まったのだが、これはバスバレスコをやネッビオーロを愛する人々にとって無視できない問題であった。


その他では、アルネイスは、いくつかの異なる理由から生産されなくなった:

”イル・ガッリーナとコッリーナ・リオンダではもうアルネイスの栽培をやめてしまった。
なぜなら、土地所有者と不和が生じたり、仕事のやり方について意見が合わなかったりしたためで、
イル・ヴィッレーロでは、いつも何らかの困惑を自分に残すブドウ畑をひとつ世話をしている。
収穫しているブドウの生産量について話しているんだけどね。”



しかし、もし誰かが、特にこのcruの畑に対して惜しんだとしても、どうか彼に問わないで欲しい。


”もしあなたが、アジリやファレットのようなふたつのブドウ畑を持っていたとしたら、
本当にもう、足りないものなんて何もないのです。
ーそれは迷いもなくはっきりと断言できる。

最初の畑、アジリは、バルバレスコと同じエッセンスを持ち、
唯一、とても繊細でエレガントなワインに到達できる畑で、

ファレットはそれに比べ、セッラルンガの特徴を最大限に表現することのできる畑なんだ。”



ジャコーザが認めたブドウ畑は、他の誰もなし得ない程、
バローロもバルバレスコも同じくらい絶対的な高いレベルで表現される。


ワイン醸造家の功績?

それは二番目である、なぜなら、

”もし正しいブドウ畑を選ばなければ、とても上質なワインには到達できない。
あなたがすべての生産者と比べて、いちばん素晴らしいワイン醸造家であっても。”

ほとんど当然の成功だといえるだろう、
ランゲ地区のなかでも、彼にとって魅力のある畑はほんの僅かである。


彼が評価した畑には、
”私はすべてのcruの畑を訪れた。
自分が行く必要のないと思った畑や、原産地呼称の畑以外もすべて”







ブルーノ・ジャコーザ
とても寡黙で、人前に姿を現すことも稀である。
しかし彼は彼の好奇心と注意力を持って進む。
的確で迷いのない判断力を持って。


インターナショナルなレベルには満たない、議論することばかりでせわしないジャーナリズムを見て欲しい。
怖がらせるつもりはないのだけれど、
海外マーケットにおいてのイタリアワインの税金の例を取ってみれば
イタリアワイン界に未来につながる道はない。


彼はテクノロジーをとても信頼している。
ーそれは畑や土壌に敬意を示している場合においてだが

そして経験と情熱のある若いブドウ栽培家にも大いなる信頼を抱いている。


彼はそして、外国人の方がイタリア人よりもイタリアワインを判断する資格があると考えている。
それに、他の誰もーフランス人も含めー我々のつくるワインのレベルに到達することができないとも。



マエストロは彼のワイナリーの将来に対しても、信頼の目をもって見つめている。
まさに今現在、世代交代が行われていて、

アジリやファレットのように伝説になるようなワインを高く評価する人々の中で、
心配の塊がむくむくと膨らんできているという問題があるのだが…。




いちばんの心配の種は彼の娘、ブルーナの存在で、
彼女には父親の仕事を引き受けるのには力不足なのではないかと思われている。


最近では、エノロゴがダンテ・スカリョーネからジョルジョ・ラヴァーニャに代わったこと。




ジャコーザはしかし、彼のワイナリーに素晴らしい人物を据えたという確信を持っている。

とは言ってもラヴァーニャという名前が指し示すのは、スカリョーネの後継、なのだが。

ースカリョーネはブルーナとの性格上の不一致を理由に去っている。
とブルーナは自ら我々に語った。


ジャコーザは言う。

”ラヴァーニャのことは昔から良く知っているよ。
彼の父親は30年来私の協力者で、この試練に彼を立たせる価値があると考えたからなんだ。”



ラヴァーニャは46歳で、23年間バタジオーロのワイナリーで働いた後、ジャコーザのところにたどり着いた。

彼は今でもまだバタジオーロに従属していると言い、

ジャコーザとバタジオーロ、ふたつのワイナリーの最大の違いは、

ジャコーザでは時間はワインによって流れるもので、
バタジオーロにいた頃は、それよりも不可避的に市場の要求を考慮に入れる必要があったことだと
ラヴァーニャは説明している。



ブルーナは、彼の父親の選択に完全に納得していると言う。
スカリョーネのことを最大の尊敬の念を込めて話す。



彼女は、スカリョーネが去ってから、無礼であからさまないくつかの評価を読んだ後に感じた苦しさや、
人々が彼女について不適当な憶測を話しているのを聞くと微笑むということを語った。


ブルーナは、自分自身の能力、限界を十分に自覚していて、
父親の軌跡を追う覚悟を決めたということも我々に語った。







彼、ブルーノ・ジャコーザ、
何年もの間、世界中の赤ラベルファンの心を狂わせてきた人物、(赤ラベル=リゼルヴァ)



誰でもネッビオーロとランゲの偉大なワインを愛する人々にとって絶対的な基準点である。



もう一度言うが、彼の選択は確かである。
そんなことすらすでに重要でない。
彼はすでに2007年のワインについて考えている。
ー彼が断念してから2年後のワインである。


バローロ リゼルヴァ、ロッケ・デル・ファレット、
ラ・モッラのヴィーニャ・クロエアに将来の焦点を合わせている。
マエストロ。

相変わらず自分自身を突き詰め、常に”無益の気品”を追求している、
この感動は偉大なワインだけが人々に与えることができる。


そう、なぜなら、今日、誰でも本当にネッビオーロを愛する人は、
その称賛を確立するのではなく、
この奇跡に感謝するべきなのである。


マルコ・アルトゥーリ